Un appello ai giovani sull’importanza di perseguire i propri sogni e di non mollare mai, non scoraggiandosi davanti alle difficoltà e rialzandosi prontamente dalle cadute. Questa, in estrema sintesi, la prima lezione di Luca Abete da professore ad honorem dell’Università di Parma. Il celebre inviato di “Striscia la Notizia” ha ricevuto oggi in Aula Magna il titolo di professore ad honorem in “Linguaggio del giornalismo”, a sottolineare l’originalità di un percorso professionale - sempre attento alla sperimentazione e ai nuovi media - nel quale il giornalismo ha svolto e continua a svolgere un ruolo di primo piano: Luca Abete ha infatti legato la sua attività di inviato di “Striscia la Notizia” a temi e fatti di cronaca di grande rilievo, dai rifiuti tossici della Terra dei Fuochi alla malasanità, dalla tutela dei minori alla lotta all’illegalità.

È stato il Rettore Loris Borghi a leggere la motivazione del conferimento del titolo, attribuito a Luca Abete «per la sua attività di inviato speciale su temi ambientali, della malasanità, delle truffe e della tutela dei minori, per un popolare programma televisivo che gli è valso numerosi riconoscimenti, alla quale affianca la partecipazione per la conduzione del progetto #NonCiFermaNessuno, campagna motivazionale itinerante rivolta agli studenti delle Università italiane, oltre che per le sperimentazioni realizzate nei campi della comunicazione visiva e della fotografia». Dal Rettore anche piena solidarietà all’inviato di “Striscia la notizia” per fatti gravi a lui occorsi di recente: «Purtroppo poche settimane fa Abete ha ricevuto minacce di morte e una vile aggressione per la sua attività di inviato a Napoli e provincia. Un’ulteriore prova che fare giornalismo di inchiesta, anche se con le modalità proprie di “Striscia la notizia”, è sempre più difficile in alcune zone del Paese. Cogliamo anche questa occasione per esprimere la nostra piena solidarietà al nostro ospite».

Lo stesso Rettore ha poi consegnato a Luca Abete la pergamena di professore ad honorem, appositamente realizzata per l’evento da Giorgio Tentolini e illustrata in un breve intervento da Annamaria Cavalli, presidente del corso di laurea magistrale in Giornalismo e cultura editoriale, che ha letto le parole dell’artista.

Spazio infine alla lezione magistrale di Luca Abete: «È fonte di gioia per me ricevere il titolo di professore ad honorem. Rappresenta un altro tassello da aggiungere alla mia storia, un’altra esperienza da raccontare agli studenti italiani», ha esordito Abete, che dapprima ha fatto una breve introduzione sulla comunicazione a “Striscia la Notizia” («Il tg satirico che ha rivoluzionato il modo di fare inchiesta in tv» ) e poi ha ripercorso a tappe la propria carriera «da clown a inviato», soffermandosi tra l’altro sulle «battaglie a Striscia la Notizia» e sull’esperienza del tour #NonCiFermaNessuno («un urlo di speranza per i giovani che dal 2014 contagia le maggiori Università italiane»), e spiegando infine «perché tutti dovrebbero fare proprio il motto “Ricerca la fortuna che è in te”».

Il conferimento del titolo di professore ad honorem a Luca Abete da parte dell’Università di Parma è avvenuto nel corso della terza tappa dell’edizione 2017 del tour #NonCiFermaNessuno, campagna motivazionale itinerante in cui Abete racconta la propria esperienza personale soffermandosi non solo e non tanto sui successi ma soprattutto sulle difficoltà incontrate durante il cammino. Una vera e propria carovana dell’ottimismo che per l’edizione 2017 è arrivata a Parma dopo il debutto a Milano e Varese.

Il tema di questa edizione di #NonCiFermaNessuno è Ricerca la fortuna che è in te, e vuole ricordare ancora una volta ai giovani l’importanza di non scoraggiarsi davanti alle difficoltà della vita.

Luca Abete è il quarto professore ad honorem dell’Università di Parma. Nell’Albo dei Professori ad Honorem, di recente creazione, il suo nome segue quelli dell’ingegnere Gian Paolo Dallara, del regista, pittore e scrittore Peter Greenaway e dell’imprenditore Valter Mainetti.

Per rivedere la cerimonia sul canale YouTube dell’Università di Parma cliccare qui.

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